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Ivan Iacobucci

Ivan Iacobucci nasce a Pescara il 16 dicembre 1969. All’età di 6 anni chiede alla madre di voler imparare a suonare il sax ma per evidenti ragioni di statura non gli fu possibile, così optò per l’organo. A distanza di pochi anni entrò a far parte dello staff di una emittente radiofonica di Pescara che gli permise di imparare le tecniche di missaggio. Comiciò a farsi le ossa nelle varie feste scolastiche per approdare alla prima consolle di una vera discoteca l”Happy Time” . Ivan aveva soltanto 14 anni e dopo una gavetta di 4 anni che lo vide sui mixer dei più blasonati clubs della sua città, finalmente arrivò l’espatrio a Riccione grazie all’ausilio del suo amico Angelino Albanese che in quel periodo era considerato uno dei migliori djs italiani, nel gennaio del 1989 fu assunto come dj resident in quella che sarebbe diventata, secondo i magazine dedicati, la discoteca dell’anno 1989: il “Vertigo”,  3 piani di luci, colori e tanta buona musica eretta in poco più di un anno sui colli bolognesi. Grazie a questa avveniristica struttura e al suo nuovo modo di proporre musica Ivan, ormai stabilitosi a Bologna, cominciò ad allargare il suo giro di conoscenze nell’ambito della nightlife bolognese e da qui la grande occasione. Conobbe Elisa Satta che con Bulli gestiva il “Club dei Nove Nove” il mitico afterparty di Gradara nei pressi di Riccione. Cominciò come regular guest già nel 1991 che gli permise di entrare nella rosa dei top djs italiani. Nel frattempo in quel di Bologna conobbe Robert e Carolina, 2 collaboratori del compianto Maestro Lucio Dalla, con i quali oltre ad una bella amicizia, iniziò un progetto discografico di musica house. Dalla fu molto colpito dalle produzioni di Ivan tant’è che gli propose di collaborare dal punto di vista editoriale. Gli mise a disposizione anche il suo studiolo “Cagnara records” di via Farini nel centro di Bologna. Il primo progetto si chiamava Mysterious su etichetta Unlimited; il secondo Orgasm sempre sulla stessa label e furono due grandi successi. Ma il salto di qualità ci fu senza dubbio quando Ivan decise di aprire la sua label, la Hole records. Iniziò una collaborazione artistica con Nik Dragani e dal quale imparò tanto sulle varie tecniche in studio. Con Hole records pubblicò circa una trentina di dischi molti dei quali avvalendosi del supporto vocale di artisti del calibro di Michael Watford, Sabrynaah Pope, Phillip Ramirez, Ce Ce Rogers e molti altri; ma tante furono le releases su altre importanti label come King Street, Nite Groove, Subliminal Soul, Umm, Flying, Slip N’ Slide, Irma, e collaborazioni interessanti con artisti come barbara Tucker e Inaya Day. E poi tantissimi i remixes realizzati per grandi nomi, uno dei quali Juan Atkins “Vision”. Nel’estate del 1991 Ivan accettò la proposta di Gianluca Tantini già proprietario dell’Echoes e del Vae Victis after party di Riccione. Si trattava di un nuovo esperimento; voleva proporre il Vae Victis di notte, si chiamava infatti Vae Victis notturno, sempre nella stessa location e con le proposte musicali di Ivan e Flavio Vecchi. In una di quelle serate lo notò Ruggero Daghini, promoter milanese che propose ad Ivan di trasferirsi a Milano per collaborare a nuovi progetti. Ivan accettò così nel 1992 entrò a far parte dello staff di Daghini che lo vedeva impegnato il venerdì all’”Antigua” di Bergamo, il sabato a “Le Cinema” di Milano e la domenica mattina al “Satanika” presso la discoteca Imaginazione di Pantigliate (Mi). Ora ivan era davvero tra i protagonisti della night life italiana e da li a poco anche internazionale soprattutto dopo l’uscita di una meravigliosa produzione americana che, con le magiche versioni del nostro piccolo talento, portò questo disco nelle vette delle classifiche da clubs di tutto il mondo, soprattutto grazie al grande supporto di mostri sacri tra cui il mai dimenticato Frankie Knukless. Si trattava di “In the Morning” cantato da Viola Sykes uscito in versione americana e contemporaneamente su doppio mix italiano sempre su Hole records. Grandi soddisfazioni per Ivan su entrambi i fronti: quello discografico e quello del djing che ormai lo vedeva impegnato ovunque. Un ulteriore successo da annoverare nella carriera di Ivan è sicuramente quello legato alla serata “New York Bar” creato dallo stesso Ivan e Fabio Stefano, allora pr del Syncopate nella zona di Bologna. Due domeniche al mese presso la discoteca Vertigo a partire dalle 18. Una magia che purtroppo durò soltanto una stagione. Arriviamo al 2007, in quegli anni impazzava la minimal techno col quale genere Ivan non era molto affine; da lì, nonostante fosse resident al DOC Show, al Contatto after party di Bologna e al “Loveground” il suo party allo Scalo San Donato sempre a Bologna e nonostante le sue eleganti releases soprattutto per la nuova label Smoke Joke records, sentì il desiderio di staccare e prendersi qualche anno di pausa. Una pausa che durò molto più a lungo delle sue previsioni, tant’è che decise di smettere con il djing per provare qualcosa di più imprenditoriale. Aprì un ristorante a Bologna il “Mama mia” e successivamente un club sulla costa Smeralda in Sardegna il “Baja Pura” ma capì che il suo mondo era un altro, quello della musica e più nello specifico quello artistico. Tornò quindi nel suo fascinoso appartamento di Bologna per riorganizzare il suo futuro. Era il 2012. Pensò di dedicarsi ad un anno di sola produzione discografica per uscire con un genere nuovo, qualcosa che comprendesse tutto il sound che lo aveva coinvolto e impegnato in quegli anni. Una sorta di fusione di generi tanto amati nel corso della sua carriera. E così dopo un anno creò la nuova label U-More. U-More era anche l’alias che usò per queste releases e per due anni nessuno doveva sapere chi vi si celasse dietro. Nel 2013, appena pubblicato il primo disco U-More 001 venne contattato da Yuki Masda (DJ Masda) proprietario della giapponese etichetta Cabaret, una delle label più importanti dell’elettronica degli ultimi anni con sede a Berlino. Yuki gli chiese un ep da pubblicare che ivan con grande entusiasmo realizzò in pochi mesi e fu un successo, tanto da convincerlo a trasferirsi nella capitale tedesca dove da subito cominciò a farsi apprezzare suonando nei i clubs più importanti della città. Il primo party a Berlino fu “No Worlds” con Cabaret nel club Hoppetosse. In quegli anni U-More era considerato uno dei top names del mondo e con questo alias iniziò un minitour oltreoceano. Ovviamente tra le tappe c’era anche il Giappone, una esperienza meravigliosa, ricorda Ivan. Nel frattempo I Nudge un giovane e talentoso duo bolognese chiese ad Ivan di editare e ripubblicare alcune sue vecchie tracce.. Ivan accettò e quella “raccolta” mise il nome Ivan Iacobucci di nuovo al centro dell’attenzione. Un grande apprezzamento e supporto da parte di Zip e Ricardo Villalobos che lo strasuonarono nei principali festival di musica elettronica. Successivamente Ivan fu contattato da Dan Ghenacia degli Apollonia per una release sulla loro label. Così nel 2016 uscì “On EP”  e poi ancora “Taboos” su Imprints rec. e altri vari ep su labels tedesche che portarono Ivan ad essere finalmente riconsiderato come meritava. Ma il grande momento arriva con Perlon. La label dei suoi sogni. La label gestita da Zip, uno dei suoi grandi miti. Nel 2019 arrivò Logic Solution (Perlon 121) e successivamente Azymuth EP. Il party di Zip (Get Perlonized) al Berghain (Panorama bar) lo vide protagonista nell’aprile 2019 e fu un party splendido. Ivan suonò dalle 6 alle 9 del mattino e poi ancora dalle 12 alle 14 back to back con Zip, il sogno diventava realtà.

E’ appena uscito Overseas E.P. sotto il suo alias A.T. per la label Discarded Gems.

https://soundcloud.com/ivan-iacobucci

https://www.facebook.com/ivaniacobucci

https://www.discogs.com/it/artist/35090-Ivan-Iacobucci

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